
#Archeolounge a Palazzo Pretorio
Articolo pubblicato il 22 aprile 2016 nella rubrica “archeolounge” del sito di Discover Prato.
Un imponente palazzo nel cuore della città, la cui bicromia dei mattoni e del calcare bianco con cui è costruito lo rende inconfondibile anche dai monti della Calvana, a chilometri di distanza.
Mettevi comodi nel salottino di #ArcheoLounge… oggi vi accompagneremo alla scoperta del Palazzo Pretorio di Prato!
Forse non tutti sanno che nell’edificio si è svolto, nel 1976, di uno dei primi scavi di Archeologia Medievale in Italia che in quegli anni muoveva i suoi primi passi proprio nel territorio pratese.
Ancora oggi, un’iscrizione in arenaria posta sulla sommità dello scalone esterno ne ricorda le origini, nel 1284, grazie all’acquisto di case private da adibirsi a Palazzo del Popolo (poi Palazzo Pretorio): l’edificio non nasce quindi come costruzione ex-novo, ma su strutture precedenti in seguito ristrutturate e ampliate. Dalle fonti documentarie sappiamo che le case appartenevano alla famiglia dei Pipini e che si affacciavano su una piazzetta detta «platea filiorum Pipini» (oggi piazza Bacchino dal nome della fontana del Tacca) sulla quale si teneva il mercato del grano.
Gli archeologi, scavando tutti gli ambienti al piano terreno, hanno raggiunto, a circa 1,50 m sotto il piano terra del palazzo, scoprendo le tracce della prima frequentazione risalenti al periodo altomedievale, senza alcuna presenza anteriore.
Nel corso dell’XI secolo, durante il processo di fusione dei primi nuclei abitati della città (Borgo al Cornio e le proprietà dei conti Alberti), venne realizzato un imponente edificio civile i cui resti, oggi non più visibili, emersero durante le indagini archeologiche degli anni ’70. Successivamente l’area venne trasformata con la costruzione di una casa-torre in pietra (in parte edificata sulla struttura precedente) e con uno spazio aperto verso l’attuale Piazza del Bacchino. È però tra la seconda metà del 1200 e gli inizi del 1300, sebbene gli studi siano ancora in corso, che l’edificio sembra assumere le forme attuali: in questa fase si colloca infatti sia l’acquisto e la ristrutturazione delle case dei Pipini, che la distruzione della casa-torre. In seguito, come ultima realizzazione del progetto, il Palazzo venne ampliato verso ovest e verso nord (su piazza del Comune), con la costruzione di un edificio in laterizi addossato al primo nucleo in alberese. Tutti gli interventi successivi non modificarono l’unità strutturale del palazzo, ma incisero sull’assetto interno rendendo più difficoltosa la lettura degli interventi precedenti.
Le indagini archeologiche hanno comunque permesso di raccogliere una notevole quantità di reperti, sia relativi al periodo altomedievale che a quelli successivi, consentendo quindi un’attenta ricostruzione delle fasi evolutive dell’edificio, della loro datazione e una prima ipotesi di destinazione d’uso degli ambienti.

Alcuni dei reperti rinvenuti durante lo scavo
Gli archeologi hanno inoltre scoperto alcuni dei frammenti di laterizio più antichi della città, datati tra il X e il XII secolo, e un pavimento di pianelle in cotto della fine del XIII secolo che doveva essere continuo in tutti gli ambienti del lato nord.

I resti del pavimento di pianelle in cotto
La costruzione di Palazzo Pretorio, tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, si inserisce in un momento di intensa attività edilizia in mattone della città e, anche se tutte le fornaci appartenevano a cittadini privati, il Comune ne regolamentava sicuramente la produzione. E proprio sul lato nord del Palazzo, sul pilastro della prima arcata sinistra, sono ancora oggi riconoscibili i segni di quel controllo: quattro incisioni scolpite a forma di parallelepipedo che servivano da campione per le misure dei laterizi.

I campioni metrici per laterizi scolpiti su Palazzo Pretorio
Insomma, un imponente palazzo nel cuore della città e sotto gli occhi di tutti che nasconde una lunga storia strettamente legata allo sviluppo della nostra Prato, in parte sconosciuta anche dalle fonti documentarie, che l’archeologia sta portando, tassello dopo tassello, alla luce!
#pratosottosopra #archeolounge
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Per saperne di più:
- Montevecchi N. 2001, Produzione e funzione del laterizio nel costruito di Prato medievale, in E. De Minicis (a cura di), I laterizi in età medievale. Dalla produzione al cantiere, Atti del Convegno Nazionale di Studi (Roma, 4-5 giugno 1998), Roma, pp. 45-64.
- Francovich R., Gelichi S., Melloni D., Vannini G. 1978, Il materiale archeologico nel Palazzo Pretorio, Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, Firenze.
Francesca Cheli – Laboratori Archeologici San Gallo