
#Archeolounge…PratoSottoSopra
Articolo pubblicato il 9 marzo 2016 nella rubrica “archeolounge” del sito di Discover Prato
Cari amici, mettetevi comodi: le poltrone sono soffici, la luce soffusa e forse qualcuno, silenziosamente, verrà a portarvi il vostro drink preferito. É il momento di entrare nella #archeolounge: il salottino un po’ stropicciato e vissuto dell’archeologo.
Parleremo di Prato e avremo l’occasione di fare piccole scampagnate indietro nel tempo, per conoscere scorci di vita dimenticati e scoprire angoli un poco nascosti, sotto e sopra la nostra città.
#PratoSottoSopra è, appunto, il sottotitolo di questa rubrica perché forse non tutti sanno che il “patrimonio archeologico” non si trova unicamente sotto i nostri piedi ma, in molti casi, ci viviamo dentro!
L’archeologia, infatti, non solo riporta alla luce e documenta cose (e storie) sepolte, attraverso lo scavo stratigrafico, ma si occupa anche di osservare, al di sopra del terreno, il paesaggio che ci circonda e di individuare le tracce che, nei secoli, gli uomini hanno lasciato in esso.
L’archeologia dei paesaggi, ad esempio, studia il rapporto fra le persone e l’ambiente nel passato e fra la gente e il contesto in cui abitava: insediamenti, edifici, strade, oggetti di vita quotidiana e scambi commerciali.
Ma ancor di più l’archeologia dell’architettura si interessa di ricostruire la biografia degli edifici storici, per conoscerne le trasformazioni nel tempo e arrivare a ricostruire la vita e le società degli uomini che li abitavano e che li hanno costruiti.
In tutto questo… cosa c’entra Prato? In questa piccola, bella ma forse poco appariscente città della Toscana, l’Archeologia Medievale, una disciplina piuttosto recente, ha mosso alcuni dei suoi primi, timidi passi dimostrando il potenziale dell’importante patrimonio archeologico pratese.
Dal 1975 al 1978, infatti, alcuni giovani studiosi, fra cui Guido Vannini e Riccardo Francovich, ebbero l’occasione di partecipare ad una serie di scavi stratigrafici in zone strategiche di Prato e del suo territorio come, ad esempio, in Palazzo Pretorio, alla Badia di Vaiano e davanti al Castello dell’Imperatore in piazza delle Carceri.
Le indagini di Archeologia Medievale si sono poi intensificate a partire dagli anni Novanta e hanno riportato alla luce “contesti” archeologici di assoluta rilevanza come quello di San Domenico e di Palazzo Banci-Buonamici. Anche l’edilizia in pietra e in mattoni della Prato medievale è stata indagata archeologicamente, per poi proseguire in questo millennio con la ripresa degli scavi in piazza delle Carceri e alla Badia di Vaiano, l’apertura di nuovi cantieri come quello al Bastione delle Forche e indagini territoriali in Calvana.
Questo è solo un piccolo assaggio: dalle prossime settimane vi porteremo nel Medioevo pratese, così come lo vediamo ancora oggi per le vie del centro e così come si è mostrato ai nostri occhi sotto la pelle delle sue strade.
Conosceremo un poco del nostro passato e cercheremo di farlo riemergere dalle nebbie del tempo, interrogheremo gli oggetti e gli edifici affinché questi ci raccontino degli uomini che sono vissuti, delle vicende che li hanno visti coinvolti e del loro lavoro.
Chiara Marcotulli – Laboratori Archeologici San Gallo