#archeosharing in Giordania: il campo estivo “Tales of Stones”

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#archeosharing in Giordania: il campo estivo “Tales of Stones”

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La nostra prima esperienza di Archeologia Pubblica in Giordania!


Per celebrare l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, la Società Dante Alighieri di Amman, insieme a EUNIC Jordan e con il contributo della Delegazione dell’Unione Europea in Giordania, ha lanciato nel 2018 una serie di attività per sensibilizzare e far conoscere il patrimonio archeologico e culturale della Giordania.

Nell’ambito delle iniziative proposte, Laboratori Archeologici San Gallo è stato partner di un progetto di campo estivo organizzato in collaborazione con la società giordana “Sela for vocational training and protection for cultural heritage” dal titolo Tales of Stones, svoltosi dal 1 giugno al 31 ottobre 2018 fra Shawbak e Amman.

Un gruppo di bambini proveniente da Wadi Musa (Petra) è stato coinvolto in attività didattiche e laboratoriali volte a far conoscere la storia del loro territorio e in particolare del castello di Shawbak, nota anche grazie alle ricerche condotte dalla Missione Archeologica Italiana “Petra Medievale”.

I nostri archeologi, infatti, come membri della missione, hanno collaborato con Sela all’individuazione di temi o argomenti particolari, che più si prestassero ad essere compresi e trasmessi. Ad esempio uno degli incontri con i ragazzi ha avuto come protagonista una delle strutture più interessanti del castello, un saponificio di epoca Mamelucca, che è servito per raccontare la storia e le modalità di preparazione del sapone a base di olio di oliva, una produzione artigianale tipica e ancora tradizionale dell’area medio-orientale (Aleppo e Nablus i centri più famosi).

Scopo finale del progetto è stata la realizzazione, sotto la direzione artistica dell’attrice Tiziana D’Angelo, di un piccolo spettacolo teatrale sulla storia del castello, che i bambini hanno rappresentato davanti ai loro genitori a Shawbak, in luglio, e poi replicato alla cittadella di Amman, di fronte ai turisti, in ottobre.

Per noi questa è stata un’occasione entusiasmante e toccante al tempo stesso, che ci ha permesso finalmente di condividere parte delle nostre scoperte sul castello con la comunità locale, nel modo più diretto e coinvolgente possibile: interagendo con i bambini, grazie al tramite di Sela e di Tiziana. Abbiamo colto al volto la proposta di collaborare sia nella progettazione sia come piccoli finanziatori del campo scuola per poter finalmente iniziare a realizzare, un poco per volta, passo dopo passo, l’idea di “archeologia partecipata” che era  Archeosharing, un progetto con il quale abbiamo preso parte al bando Che Fare 3 e che ci sta particolarmente a cuore. Siamo ancora fermamente convinti, infatti, che il patrimonio culturale di un paese, se ben interpretato e narrato, sia un potente strumento di conoscenza reciproca e inclusione sociale.

 

 

 


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